I SEGNI DEL TEMPO
Nel mese di marzo 2007, presso lo spazio espositivo Kamaswami, si terrà l’esposizione di Bruno Gripari, artista che realizza sapientemente lacche e calligrafie utilizzando tecniche millenarie che hanno avuto origine in Asia Centrale.
I segni del tempo è il titolo della mostra di Bruno Gripari che si terrà nel mese di marzo presso il concept spot Kamaswami di Trieste.
Artista e calligrafo, l’unico in Europa capace di far rivivere antiche tecniche nate in Asia Centrale, Gripari utilizza lacche vegetali stese a strati che creano quadri ed oggetti capaci di raccontare la storia e le antiche tradizioni di luoghi remoti.
La mostra, che verrà inaugurata Sabato 3 Marzo 2007, potrà contare sull’esposizione di diversi esempi dell’appassionata produzione di Gripari: i soggetti saranno le calligrafie originarie dell’Asia che per l’artista «sono segni d’unione e collegamento, tracce di memorie collettive e personali». E queste tracce andranno a comporre le sue lacche che nascono come il risultato dei processi di sovrapposizione di gommoresine e oleoresine, come l'incenso, la mirra, l'aleurites e la tuya.
Le stesse calligrafie si ritroveranno poi sui libri in esposizione, che Bruno Gripari realizza secondo una struttura giapponese: le copertine staccabili e le pagine non cucite, ma solo piegate a fisarmonica.
Ed infine la mostra sarà l’occasione per ammirare gli stendardi in carta e in sete laccate, oggetti di grande pregio che tradizionalmente testimoniano l’eredità di un gruppo d'appartenenza, il passato lontano. «Lo stendardo» – dice Gripari - «racchiude in sé qualità, attività, cultura, avvenimenti, memoria delle genti, del clan che lo porta con sé nei suoi itinerari di viaggio. Ma è anche insegna, invito, simbolo di ospitalità, di benvenuto e di benedizione».
La forma di espressione artistica che Gripari ha scelto è totalmente permeata dalla sacralità che egli attribuisce ai suoi soggetti e dal rispetto che in ogni segno vuole riconoscere ad essi. È il frutto di un’ispirazione che dura da quarant’anni e che è cresciuta grazie anche allo studio, alla ricerca, all’amore per genti e terre lontane.
A testimonianza di tutto questo, in occasione dell’inaugurazione, verrà proiettato un breve ma suggestivo video che racconta alcuni momenti della sua performance nell’ambito della Missione Scientifico-Artistica Mongolia 2004.