mercoledì 14 febbraio 2007

I SEGNI DEL TEMPO

Nel mese di marzo 2007, presso lo spazio espositivo Kamaswami, si terrà l’esposizione di Bruno Gripari, artista che realizza sapientemente lacche e calligrafie utilizzando tecniche millenarie che hanno avuto origine in Asia Centrale.

I segni del tempo è il titolo della mostra di Bruno Gripari che si terrà nel mese di marzo presso il concept spot Kamaswami di Trieste.
Artista e calligrafo, l’unico in Europa capace di far rivivere antiche tecniche nate in Asia Centrale, Gripari utilizza lacche vegetali stese a strati che creano quadri ed oggetti capaci di raccontare la storia e le antiche tradizioni di luoghi remoti.
La mostra, che verrà inaugurata Sabato 3 Marzo 2007, potrà contare sull’esposizione di diversi esempi dell’appassionata produzione di Gripari: i soggetti saranno le calligrafie originarie dell’Asia che per l’artista «sono segni d’unione e collegamento, tracce di memorie collettive e personali». E queste tracce andranno a comporre le sue lacche che nascono come il risultato dei processi di sovrapposizione di gommoresine e oleoresine, come l'incenso, la mirra, l'aleurites e la tuya.
Le stesse calligrafie si ritroveranno poi sui libri in esposizione, che Bruno Gripari realizza secondo una struttura giapponese: le copertine staccabili e le pagine non cucite, ma solo piegate a fisarmonica.
Ed infine la mostra sarà l’occasione per ammirare gli stendardi in carta e in sete laccate, oggetti di grande pregio che tradizionalmente testimoniano l’eredità di un gruppo d'appartenenza, il passato lontano. «Lo stendardo» – dice Gripari - «racchiude in sé qualità, attività, cultura, avvenimenti, memoria delle genti, del clan che lo porta con sé nei suoi itinerari di viaggio. Ma è anche insegna, invito, simbolo di ospitalità, di benvenuto e di benedizione».
La forma di espressione artistica che Gripari ha scelto è totalmente permeata dalla sacralità che egli attribuisce ai suoi soggetti e dal rispetto che in ogni segno vuole riconoscere ad essi. È il frutto di un’ispirazione che dura da quarant’anni e che è cresciuta grazie anche allo studio, alla ricerca, all’amore per genti e terre lontane.
A testimonianza di tutto questo, in occasione dell’inaugurazione, verrà proiettato un breve ma suggestivo video che racconta alcuni momenti della sua performance nell’ambito della Missione Scientifico-Artistica Mongolia 2004.

La mostra si concluderà Sabato 31 Marzo 2007.

venerdì 9 febbraio 2007

DOUBLE TROUBLE - PERSONALI A CONFRONTO

Edi Design sono Barbara e Davide; il progetto nasce da due distinte passioni, la fotografia e il disegno, che divengono un’unica corrente grazie alla rielaborazione digitale delle immagini e lo studio di oggetti, concepiti con lo scopo di fornire supporto all’immagine stessa.

Double Trouble, perciò, si presenta come la manifestazione di una “linea di ricerca” parallela a quella condotta sul design d’arredo; essa è l’espressione del lavoro svolto nello studio dell’immagine, scomposta in significato e significante, onde ricostruirne il legame segnico.
Le stampe proposte sono state scelte in funzione di un criterio, orientato a evidenziare proprio tale percorso creativo, individuale e ‘bifocale’ al tempo stesso, in costante evoluzione e specificazione; Double Trouble è la prima tappa, un primo passo verso una personale riorganizzazione del kaos.
La personale di Davide Strati presenta una serie di immagini accomunate dallo studio delle linee e di spazi solidi, in cui l’elemento geometrico diviene lo strumento espressivo principale; la geometria rappresenta, perciò, la volontà di indagare e scoprire, (anche nel senso di ‘mostrare’), ciò che è celato nel profondo.
Lavorare con solidi geometrici o, estremizzando, con semplici angoli, curve o rette, crea l’illusione di giocare con la materia prima della realtà, ossia l’illusione di scomporre e ricomporre, a livello dei singoli atomi, una forma o un concetto.
In un secondo momento, l’immagine che si è venuta a comporre, subisce un processo di ‘invecchiamento’, segmenti e bordi perdono la loro nitidezza e precisione, i colori si sporcano e la materia appare quasi corrosa e usurata dagli effetti del tempo e della realtà; effetto che ha lo scopo di attivare una sorta di ‘forza di gravità’, complementare alle tensioni dell’astrazione, in grado di sospendere l’immagine nell’intercapedine che si crea tra ciò che è concreto e ciò che non lo è.
La personale di Barbara Lei Strati consiste invece in una serie di macro di oggetti comuni. Anche qui la geometria assume un ruolo importante nella ricerca di un equilibrio dell’immagine; inoltre l’oggetto, così ingrandito, quasi perde la propria identità, per diventare altro, per trasformarsi, con la complicità della luce, in una forma che può racchiudere in sé emozioni profonde.
Questa ricerca di significato è comunque un percorso assolutamente individuale e per tanto non deve essere influenzato né con troppe parole, né intitolando le immagini, in modo da lasciare libertà totale allo sguardo, e soprattutto alle emozioni.

L'inaugurazione sarà il 20 marzo 2007, l'esposizione durerà 2 settimane presso il locale "Le Stanze" in Via Borgo di San Pietro 1/a a Bologna

giovedì 1 febbraio 2007

PECHA KUCHA NIGHT

12 FEBBRAIO
CINEMA VISIONARIO
via asquini 33 udine
H.20.20

PECHA KUCHA NIGHT
IN PRIMA ASSOLUTA
IN ITALIA…..A UDINE !

brevettata a Tokio nel 2003 ha conquistato 40 città nel mondo
tra cui New York, London, Amsterdam, Shanghai, Berlin
12 ARCHITETTI, ARTISTI, DESIGNERS, GRAFICI, FOTOGRAFI,
si alternano sul palco per presentare opere, progetti o idee.
UNA SERATA IN COMPAGNIA DEI CREATIVI!
giovani sconosciuti, protagonisti affermati e stelle internazionali
come Arne Quinze dal Belgio e Clemens Weisshaar dalla Germania

LA FORMULA
20 diapositive per ogni presentatore e 20 secondi per ogni diapositiva
6 minuti e 40 secondi e poi … avanti il prossimo!
un ritmo incessante e vorticoso interrotto da qualche pausa drink