mercoledì 9 marzo 2005

LA MIA MODA MILANO

Diciamo che con la moda noi kama c'entriamo poco, anzi direi che siamo l'esatto contrario, amiamo gli oggetti che non hanno tempo - figuriamoci stagione - ma di certo apprezziamo le idee innovative, la creatività. Questo il filo conduttore degli highlights sulle tre manifestazioni moda milanesi che ho visitato e che vi propongo...

UPSIDE

Sarà che "ogni scarrafone è bello a mamma sua..." comunque Carmen NON HA RIVALI!!!
Detto ciò, mi sento di menzionare la "vicina di stand" di Carmen: Lucia Gatti, una giovane stilista che definirei una "scultrice di abiti" (www.luciagatti.it)
...vi posso passare solo i link perchè non mi è stato possibile fare foto...
Mi è piaciuta anche l'"Officina di fantadesign" di Valentina D'Andrea, una ragazza di Lecce che dipinge a mano t-shirts, camicie e accessori, con temi e stile che ricordano il mondo infantile: animali e pupazzetti, fiori e parole a colori pastello e illuminati da glitter...deliziosi!e qui non c'è nemmeno un link...sorry!
Poi grazie a Suemonili ho scoperto l'avorio vegetale, dei semi di piante amazzoniche che si prestano ad essere lucidati e decorati per la realizzazione di bijoux dal sapore etnico ma molto originali...


NEOZONE

Qui il mio entusiasmo non si è acceso per nessuno. La proposta più originale a mio avviso era quella di Luisa Cevese (www.riedizioni.com) al cui stand era addetta l'amica di Giorgia, Ginetta. Si tratta di accessori, borse, portamonete e portadocumenti, in cui non è innovativo il design, bensì il materiale: si tratta di una plastica all'interno della quale vengono "inglobati" degli elementi decorativi, tipicamente scarti dell'industria tessile, tagli si stoffa, sfrangiati o meno, che vanno a comporre via via nuove fantasie.

WHITE

Sicuramente l'evento più fashion dei tre. L'allestimento del padiglione espositivo era molto originale: un corridoio-labirinto completamente buio ai lati del quale si aprivano, illuminatissimi, come veri e propri piccoli shop, i diversi stand di stilisti più o meno noti provenienti da ogni angolo del globo ...davvero glamour!Per dirla tutta ogni cosa era molto glamour, persino l'insalata che al bar presentavano in un vasetto di vetro "4 stagioni" con tanto di tappo ermetico!
Frastornata dal luccichio di migliaia di top con paillettes e cinture con strass e pure un po' intimorita dalle top stangone e i super machos che si aggiravano nel labirinto (come ha fatto notare Silvia in effetti sembrava quasi un bordello), due chicche mi sono rimaste in mente.
Una l'ho trovata nel padiglione che ospitava i fashion designer più alternativi, che precedeva quello principale di cui sopra...trattasi di due ragazzi, Cinzia Caporale e Gabriele Gattozzi (quello con cui ho parlato), che hanno avuto l'idea di trasformare in abiti, top, gonne e borse dei paracaduti riciclati: "Collection Parachute" (forse presto visibile on-line http://www.caporale-gattozzi.org/)Il risultato finale è un capo leggero, molto mosso, come dire - "aereo", semplice ma di grande effetto sia nel naturale bianco che tinto in azzurro, verde o rosso...
E per concludere il "pezzo forte"- almeno ai miei occhi - quello che riesce a conciliare arte e moda, design e oggetto d'uso: Fosca e i suoi foulard. Allo stand ci ferma una signorina molto loquace che ci racconta di come questa giovane architetto italo-spagnola ma francese d'adozione (molto timida e simpatica: è nascosta dietro l'angolo) ha avuto l'idea di far stampare su seta alcuni suoi lavori di grafica, in edizione limitata (100 riproduzioni ciascuna) per realizzarne dei foulard particolari: in crepe georgette lunghi 3 metri e larghi 70 cm, li puoi drappeggiare a piacimento sul corpo per un effetto finale di grande eleganza. E' come portare al collo un quadro astratto, ma impalpabile e svolazzante. Très chic. http://www.foscabertran.com/

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